Splendeva alto il sole nel porto di Beirut il mattino di domenica 23 luglio 2006 quando entrava in porto la nave anfibia della Marina Militare San Giorgio, mentre la fregata Aliseo la attendeva fuori dalle ostruzioni.
Terminata la manovra di ormeggio, veniva velocemente aperto il portellone e, ricevuto l’Ambasciatore d’Italia in Libano, dott. Franco Mistretta, si poteva così dare inizio alle operazioni di sbarco delle 112 tonnellate di materiale destinato alla popolazione, attività eseguita sotto gli occhi vigili dei fucilieri di Marina del Reggimento San Marco, che dopo circa venti anni rimettevano piede nella città di Beirut.
Una cucina da campo, 2 ambulanze, 19 generatori per la produzione di corrente elettrica, 7 tende pneumatiche, 8 tonnellate di medicinali e 28 tonnellate di generi alimentari sono i principali aiuti consegnati all’Alto comitato di soccorso libanese.
L’iniziativa comprende aiuti destinati alla popolazione civile “non combattente” messi a disposizione dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministeri degli Affari Esteri, dal Dipartimento della Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
Le due navi militari, partite dall’Italia nel primo pomeriggio dello scorso 19 luglio al comando del Contrammiraglio Emilio Foltzer, sono giunte nella mattinata della stessa domenica 23 luglio davanti al porto di Beirut; nel frattempo Nave Durand de la Penne, terminata la sua missione, lasciava la zona con rotta verso l’Italia.
Alle 16:40 locali (15:40 italiane) mentre la periferia sud della città veniva sottoposta ad un ennesimo cruento bombardamento, Nave San Giorgio mollava gli ormeggi per ricongiungersi fuori dal porto con la fregata di scorta Aliseo e dirigersi nella zona di pattugliamento a sud dell’isola di Cipro in attesa di ulteriori disposizioni.