Dopo una serie di cambiamenti dei siti originariamente prescelti imposta dalle condizioni di mare sfavorevoli, alle 16.00 di oggi (le 17.00 in Libano) hanno preso avvio le operazioni di sbarco che, dopo una prima fase preparatoria, sono proseguite con le procedure tipiche della presa di terra di carattere “amministrativo”.
Lo ha reso noto un comunicato diramato nel pomeriggio dal ministero della Difesa che ha confermato quanto già riportato da organi di informazione presenti in massa sul litorale libanese ad aspettare i nostri militari.
In effetti originariamente era stato prescelto lo sbarco sulla spiaggia per l’assenza di idonee banchine e di fondali adeguati nell’area del porto di Tiro. A tal fine lo staff del Comando della Joint Landing Force – Lebanon (JLF-L), agli ordini del contrammiraglio Claudio Confessore, aveva individuato per la presa a terra due diverse zone: la prima sita a circa un chilometro e mezzo a sud del porto di Tiro, e la seconda a poche centinaia di metri dal porto stesso.
Le condizioni di mare non favorevoli, in particolare una forte risacca sulle spiagge designate, non hanno però permesso il regolare andamento delle operazioni obbligando il comando ad apportare delle modifiche al programma originario.
Constatato infatti il perdurare della situazione, alle ore 08.00 ora italiana, una compagnia di Fucilieri di Marina del Reggimento “San Marco” ha iniziato l’elisbarco tramite gli elicotteri SH-3D sulla spiaggia nei pressi di Tiro, mentre Nave San Giorgio dirigeva verso Naqura, località in cui ha sede il Comando UNIFIL, per effettuare lo sbarco su una spiaggia all’interno del porto, già individuata come punto di sbarco alternativo.
Alle 09.30 le cosiddette MEN, ovvero i mezzi da sbarco, di Nave San Giorgio hanno iniziato il trasferimento dei veicoli ruotati e dei cingolati a Naqura. Man mano che i mezzi venivano sbarcati sono state organizzate le autocolonne per il trasferimento a Tiro e, da lì, una volta caricato il personale elisbarcato, verso Jebel Marun – circa 35 km ad est di Tiro – area designata per la costituzione del campo; questa, come anticipato dal capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio di squadra Giampaolo di Paola, è in un area non compresa nella zona controllata da UNIFIL (vedi cartina courtesy UNIFIL).
Il trasferimento è stato guidato dagli uomini di UNIFIL. Intanto a Tiro è continuato l’elisbarco dei Fucilieri di Marina del Reggimento “San Marco” e dei Lagunari del Reggimento “Serenissima”.
Alle ore 14.00 circa, con 350 militari già a terra e dopo aver sbarcato i mezzi cingolati anfibi gli AAV-7, anche Nave San Giusto e Nave San Marco si sono spostate nei pressi di Naqura dove hanno iniziato le operazioni di sbarco dei restanti veicoli. Quest’operazione, tuttora in corso, sarà ultimata nella giornata di domani con lo sbarco dei supporti logistici.
Nella giornata di domani è altresì previsto l’arrivo a Beirut di un C-130J dell’Aeronautica Militare (a sinistra) che trasporterà personale del genio e della logistica dell’Esercito, che si ricongiungerà con i propri mezzi che giungeranno in porto con una nave RO-RO, il velivolo dovrebbe trasferire nel Paese dei Cedri anche una compagnia di Fucilieri di Marina del San Marco.
Si prevede che al termine della giornata odierna saranno sbarcati circa 450 militari.
Tratto da http://www.dedalonews.it